Misurare la qualità dell’aria

La misura della qualità dell’aria deve necessariamente fornire un’informazione corretta e chi la fa deve avere quindi conoscenze specifiche sulle tecniche e il contesto in cui viene fatta. Una misura è il risultato dell’impiego di strumentazione abbinato a procedure standardizzate, ma anche conoscenza delle variabili che condizionano il risultato della misura e del contesto in cui la misura viene effettuata.

Ai fini di una corretta interpretazione dei dati, per esempio misurati nello stesso ambiente ma da istituti diversi, è necessario che la persona che effettua tale interpretazione conosca il livello di equivalenza tra i vari metodi di misurazione. I metodi riportati nelle normative UNI, EN, ISO sono detti “metodi di riferimento” tutti gli altri metodi, nazionali o alternativi, possono essere comunque impiegati, previa verifica che i risultati ottenuti siano equivalenti a quelli ottenuti con il metodo di riferimento (per questo esistono delle norme dedicate): tale operazione deve essere condotta dal laboratorio che decide di impiegare un metodo alternativo, mentre il gestore deve sincerarsi che il laboratorio lo abbia fatto.

Il metodo di prova descrive le tecniche che consentono di misurare un parametro fisico o chimico che caratterizza la qualità dell’aria di un ambiente. Queste tecniche hanno sostanzialmente due approcci, di seguito descritti. In funzione dell’inquinante/indicatore possono essere adottate solo misure dirette o indirette oppure entrambe.

1. Misura indiretta, in questo caso la sostanza da misurare viene prima concentrata su un supporto idoneo (fiala, filtro, soluzione) e poi determinato in un altro momento. La misura indiretta è più sensibile, precisa di quella diretta, il risultato che ottengo rappresenta la concentrazione media dell’inquinante nel tempo che ho impiegato a prelevarlo (30 min, 1 ora ecc.). Uno svantaggio della misura indiretta è che si presta poco a prelievi di breve durata e il suo impiego è più costoso di quella diretta.

2. Misura diretta, è caratteristica della strumentazione automatica dove il risultato della misura è ottenuto in tempi molto brevi (secondi). La misura diretta è alle volte meno sensibile di quella indiretta ma ha il vantaggio di ottenere gli andamenti nel tempo della concentrazione di un inquinante. Importante nella misura diretta è che lo strumento sia in grado di misurare l’evento nello stesso tempo in cui questo avviene.

Indicatori e inquinanti

Parametri misurabili in autonomia dalla scuola

Principali parametri che necessitano il coinvolgimento di un laboratorio di prova

  • anidride carbonica (CO2).

Parametri integrativi (opzionali):

  • temperatura dell’aria
  • umidità relativa dell’aria
  • pressione atmosferica

 

  • formaldeide
  • VOC, TVOC
  • radon
  • particolato
  • misure biologiche
  • NOx

La CO2 è un gas incolore e inodore, prodotto di scarto della respirazione cellulare: è prodotta dall’uomo con la respirazione. È inoltre prodotta dai processi di combustione. È il principale indicatore della qualità dell’aria.  Sebbene se a concentrazioni ridotte non sia un inquinante la CO2 viene misurata perché permette di quantificare facilmente la concentrazione degli inquinati indoor.

Il principale riferimento per la misuare della qualità dell’aria nelle scuole è la UNI/PdR 122:2022, disponibile gratuitamente sul sito UNI al seguente link: https://store.uni.com/uni-pdr-122-2022

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